Cene sensoriali: come cambia l’esperienza dell’olfatto?

Sottrarsi al profumo. Ci avete mai provato?

Sembra quasi impossibile. Nella nostra quotidianità invece è il senso meno ascoltato, nelle nostre giornate piene di rumori e immagini. Eppure i profumi ci accompagnano sempre, a nutrimento dei sensi e della mente fino ad arrivare alla nostra tavola.

L’esperienza della cena parte dall’olfatto. Mangiare con il naso dunque, è possibile. L’olfatto penetra in noi come l’aria che respiriamo, impalpabile, leggero, invisibile.

Il piacere del cibo è di per sé, l’esperienza di un profumo. Lo sapevano bene i greci, che sacrificavano agli dei offrendo loro l’aroma da acquolina in bocca della carne che cuoce; ma di recente questo concetto è stato interpretato in modo più fantasioso.

Le scentdinner sono nate una decina d’anni fa da un’intuizione di Chandler Burr: l’idea tanto semplice quanto intrigante, comincia da una fragranza, si selezionano alcune delle sue note più interessanti e si chiede a uno chef di creare interpretazioni commestibili degli odori; “traducendo” da un senso – l’olfatto – a un altro – il gusto. 
Esperienza raffinata e particolare: una cena esclusiva in cui ciascuna delle portate del menù è ispirata da una specifica fragranza. È l’odore, dunque, a tradursi in piatto da mangiare prima con il naso e poi con la bocca. L’idea è di Chandler Burr, uno dei più importanti esperti di profumi al mondo, nonché perfumecritic del New York Times. Dalla sua esperienza e specializzazione sull’argomento è nato questo inusuale e itinerante percorso gastronomico, che coinvolge importanti che fin tutto il mondo.

Ai partecipanti, infatti, viene presentata la fragranza su un classico cartoncino, ed è lo stesso Chandler Burr  una corretta interpretazione e “degustazione” del profumo. Segue il piatto ispirato nel quale si ritrovano gli stessi aromi e lo stesso ambiente.

Un esperimento originale che, tra chef e profumieri, analizza il rapporto tra gli odori e le sensazioni regalate da un piatto.